venerdì 16 dicembre 2011

Butta la pasta!


Che bell'imperativo "Butta la pasta!"
E non è solo un imperativo di ogni
italiano che si rispetti, è anche il titolo
di un bellissimo libro edito da
Mondadori Electa. Si parte con alcune
notizie nutritive e statistiche sul consumo
di pasta nel mondo. Ci si addentra  in una
breve storia della pasta per capire quanta
strada è stata fatta. Importanti anche i
consigli per la cottura.
Vengono inoltre passati in rassegna tutti
i tipi di pasta con la regione di provenienza:
pastina, pasta corta, pasta lunga, pasta
colorata e speciale , pasta fresca, e pasta
ripiena. Per ogni tipo di pasta sono state
realizzate ricette  gustosissime e fantasiose.
Ogni ricetta è provvista di una  foto
spettacolare.
In tutto, le ricette sono 200 e ci permettono
di variare spesso il nostro menu quotidiano.
La pasta è un alimento fondamentale
per apportare energia" buona" al nostro
organismo.
L'importante è ricordarsi di non consumarne
più di 80 grammi a pasto, così potremo
mangiarla senza tanti sensi di colpa!
Un gustosissimo regalo di Natale !

martedì 13 dicembre 2011

La maestra di cucina


Alessandra Spisni è ormai un volto noto, grazie
alla sua assidua presenza nel programma televisivo
"La prova del cuoco".
Risulta subito una persona simpatica per via
dell'aspetto rubicondo e gioviale.
Ovviamente si rimane anche incantati dalla bravura
di eccellente sfoglina e cuoca in generale.
La Spisni è anche titolare de "La vecchia Scuola
Bolognese" dove insegna ad allievi provenienti da
tutto il mondo.
Per coronare tanto successo era necessario un libro.
Si tratta di "La maestra di cucina" edito da Dalai.
Mi sono divertita a leggere questo libro di ricette
perchè i menu sono legati alla famiglia della Spisni.
L'autrice ci racconta dei suoi affetti con delicatezza
e discrezione e le viene spontaneo raccontarci dei
suoi famigliari attraverso le loro pietanze preferite.
Così conosciamo la bisnonna, le nonne, la mamma,
il fratello, il marito, i figli. Conosciamo anche Bologna,
con i suoi piatti tipici e antichi che vengono preservati e
tramandati. Ho apprezzato molto la spiegazione delle
ricette e la loro impaginazione grafica che le rende
chiare e schematiche. Di sicuro si tratta di un libro
adatto a persone dall'appettito robusto e tradizionalista.
Io ho trovato questo volume davvero interessante e
credo sia un ottimo regalo di Natale per chi voglia
diventare davvero esperto in cucina.

lunedì 12 dicembre 2011

A tavola con Francesca


Che bel ricettario quello di Francesca Romana
Barberini dal titolo "A tavola con Francesca "
edito da Mondadori Electa!
La Barberini è una nota conduttrice e autrice
televisiva e cuoca per passione.
In questo volume presenta più di 200 ricette
suddivise in 7 menu tematici differenti: la
tradizione rivisitata, sapori dal mondo,
cucina vegetariana, a tavola con i bimbi,
una cena romantica, idee per un party e
ricette last minute.
Spesso le ricette sono arricchite da annotazioni
personali, curiose ed utili.
Nell'introduzione l'autrice spiega le origini della
sua passione per i fornelli e l'esempio avuto da
mamma, nonne e zie. Quasi sempre la passione
per la cucina è un'attitudine che si respira
nell'infanzia, quando si comincia prima ad osservare
e poi a pasticciare con la supervisione degli adulti.
Questo è un libro per tutti coloro che vogliono
imparare a cavarsela in cucina usando fantasia,
buonumore e pazienza.
Le fotografie, magnificamente suggestive,  sono
realizzate da Marie Sjoberg.
Da possedere assolutamente per arricchire
la propria biblioteca gastronomica...

venerdì 9 dicembre 2011

I miei menu da 30 minuti


Non ci sono più scuse per non cucinare
dopo aver sfogliato e letto il libro appena
uscito di Jamie Oliver "I miei menu da 30
minuti "edito da Tea. Ormai tutti abbiamo
poco tempo per cucinare e, spesso, tornati
a casa stanchi dal lavoro ci accontentiamo
di riscaldare cibi già pronti o surgelati.
Questo libro insegna in modo molto
pragmatico a prepararci un menu completo
in 30 minuti. Non abbiamo più attenuanti e
dobbiamo volerci più bene. Bastano
davvero 30 minuti, una modica spesa e
delle attrezzature da cucina. Abbiamo a
disposizione ben 50 menu con i gusti più
svariati che  richiamano spesso l'etnico.
Le foto sono meravigliose e la spiegazione
per la  realizzazione dei piatti scrupolosa
e facile da intendere.
Questo libro è per tutti, cuochi provetti
e non.
Cosa aspettate ad accettare la sfida?

mercoledì 7 dicembre 2011

Agenda Adesso 2012



Quando sfoglio e guardo l"Agenda Adesso 2012"
edito da "Comunica" mi sopraggiunge un senso di
opulenza.
Non si tratta di una semplice agenda, ma di un librone
scandito da 366 giorni e ricchissimo di informazioni,
curiosità, consigli.
E' nata dall'idea del giornalista Paolo Massobrio e
giunge alla sua quinta edizione.
Vi troviamo vignette e foto accattivanti.
La cucina è protagonista insieme alla medicina
tradizionale ed alternativa.
Si pone grande attenzione all'armonia della casa
con la teoria dei colori e dell'arredamento.
Non mancano consigli per chi ama il giardinaggio
e l'orto e per la cura degli animali.
Vengono, inoltre, consigliati libri, viaggi e raccontate
fiabe.
Questa agenda è il frutto di un grande lavoro da
parte di  un team di grandi professionisti.
Io la adoro ed ogni anno me la regalo perchè
ormai mi è diventata indispensabile per vivere
366 giorni con estremo gusto.
Un regalo natalizio sfavillante!

lunedì 5 dicembre 2011

Il piccolo libro degli istanti perfetti


Sul retro del libro leggo "Il viaggio è dentro
di sé, comincia quando ci si ferma. E ha il
sapore  intenso, leggero di una manciata
di ciliegie nere."So che mi innamorerò
del libro di Philippe Delerm "Il piccolo
libro degli istanti perfetti "edito da
Frassinelli. Ed è così. Delerm non scrive
soltanto, è come dipingesse ad  acquerello
immagini immense per la loro carica emotiva.
Delerm sublima la realtà e ne carpisce gli attimi
eterni. Gli attimi scandiscono una vita matura
che ormai si difende con l'ottimismo e l'ironia.
Il cibo è presente e simboleggia  sempre qualcosa,
è il viatico per sensazioni intense e viaggi in una
memoria quasi proustiana. Delerm ci permette con
un  linguaggio che è pura poesia di licenziarci
da un  rumore assordante e di riscoprire nella
intimità del silenzio i veri piaceri della vita
che rimangono istanti perfetti, lievi e fuggevoli
imbrigliati solo dalle parole e dalla memoria.

mercoledì 30 novembre 2011

Il collezionista di Marsiglia


E' sempre un piacere leggere un libro di Peter
Mayle, scrittore inglese che si è trasferito in
Provenza (come lo invidio!).
Ho letto pressochè tutti i suoi romanzi, ma
quest'ultimo"Il collezionista di Marsiglia" edito
da Garzanti è di sicuro il più godibile perchè
unisce il giallo al buon bere e alla buona cucina.
La storia inizia con una collezione di vini
dal valore inestimabile ben nascosta in una villa
di Hollywood di proprietà dell'avvocato Danny
Roth.
Egli possiede dei Lafite Rothschild, dei Latour,
Margaux, Figeac, Pétrus. I problemi nascono
quando l'avvocato comincia a farsi intervistare
dal "Los Angeles Times"e a mostrare la sua
cantina.
In questo modo Roth attira l'attenzione e i ladri.
Tutto passa  in mano all'assicurazione che indaga
per non pagare tre milioni di dollari alla parte lesa.
L'assicurazione chiama Sam Levitt ad indagare.
Inizia così un viaggio in Francia tra Parigi,
Bordeaux e Marsiglia.
Tutto viene descritto minuziosamente, i paesaggi
magnifici, le pietanze nei ristoranti più raffinati
o più tipici e i vini che sono il filo conduttore
di tutto il libro.
C'è un' atmosfera incredibilmente godereccia
unita alla suspense del giallo che, soprattutto
verso la fine, si infittisce.
Adoro la Francia e non potevo non amare
questo libro, un libro ben riuscito con tutti
gli ingredienti giusti per un giallo da gourmet.
Da assaporare con lentezza!

lunedì 28 novembre 2011

VegAgenda 2012


Ieri ho ricevuto un regalo da una carissima
amica. Lo sto sfogliando. Si tratta della
" VegAgenda 2012" edita da Sonda
editrice. Premetto che non sono vegana,
ma questo regalo è lo stesso graditissimo.
La sfoglio e mi trasmette armonia.Occorre
essere in sintonia con la natura, con gli
animali, con l'ambiente.Temi su cui riflettere:
difesa degli animali, rapporti tra nord e sud
del mondo, salvaguardia delle biodiversità.
Ho particolarmente gradito la piccola guida
ai migliori ristoranti vegani, vegetariani e
macrobiotici d 'Italia, regione per regione.
Oltre alle ottime ricette di base vegane sono
presenti fiabe e racconti jainisti selezionati dalla
cantautrice Claudia Pastorino.
Lo consiglio come regalo natalizio, perchè è una
ottima agenda dal punto di vista grafico e del 
"Planning"e per l'arricchimento che può fornire
per adottare uno stile di vita ecologicamente
più sostenibile.
Da regalare e regalarsi per un 2012 pieno di
buoni propositi!

lunedì 21 novembre 2011

La scrittrice cucinava qui


Per scrivere un saggio, si sa, ci vuole molta curiosità, ricerca e sacrificio.
A tutto questo Stefania Aphel Barzini ha aggiunto una sensibilità
spiccata e un talento umano eccezionale nello scrivere "La scrittrice
cucinava qui" edito da Gribaudo. Solo una scrittrice dalle grandi capacità
poteva raccontarci in maniera così intensa ed emozionante il legame di
dieci scrittrici con il cibo. La Barzini non ha solo analizzato il legame
con il cibo nelle loro opere letterarie, ma è entrata nelle loro cucine
e nella vita di tutti i giorni, quella privata, quella più intima.
Ci sono autrici che hanno avuto un rapporto ambiguo e sofferto con il
cibo, direi altalenante.
Altre, invece, hanno rasentato l'ossessione, amandolo e godendone
il più possibile. Il rapporto con il cibo è lo specchio della femminilità,
di come viene vissuta, è specchio delle proprie radici  e dei ricordi.
A volte addirittura il cibo riempie vuoti incolmabili.
Pagina dopo pagina scopriamo la grandezza e l'umanità di Virginia
Woolf, Gertrude Stein, Simone de Beauvoir, Elsa Morante,
Karen Blixen, Agatha Christie, Grazia Deledda, Harriet Beecher
Stowe, Pamela L.Travers e Colette. Io ho provato una grande
emozione nel leggere di loro, dei loro piatti preferiti, delle loro
abitudini. L'autrice mi ha permesso di entrare nelle loro case, di
vedere le loro cucine, di osservare gli ingredienti, di assaggiare
i loro piatti preferiti e mi ha perfino dato la possibilità di cucinarli
perchè alla fine del libro è presente un ricettario prezioso.
Mi sono sentita arricchita e grata.
Non perdetevi questa meravigliosa opera, ne rimarrete incantati!

mercoledì 9 novembre 2011

L'inconfondibile tristezza della torta al limone


Ho letto con molta concentrazione il libro di Aimee Bender
"L'inconfondibile tristezza della torta al limone"edito da
Minimum Fax, per venirne rapita e risucchiata in un vortice
surreale.
La timida Rose Edelstein in tenera età scopre di avere una
particolarità, riesce a sentire gli stati d'animo di chi prepara
il cibo. Tristezza, rabbia, frustrazione, insoddisfazione, colpa
le si attaccano alla bocca e la invadono.
Diventa così insopportabile ingurgitare il cibo preparato dalla
madre che dietro una facciata gioviale nasconde un' angoscia
terribile. Rose così scopre i segreti di chi cucina, ma soffre
terribilmente e cercherà un escamotage per sopravvivere.
Le ci vorrà molto tempo per capire che quello che contrasta
è un dono.
La famiglia Edelstein nasconde molte cose e Rose non è
l'unica ad essere speciale.
Sono rimasta piacevolmente colpita dalla originalità del libro,
da una trama che non ti aspetti che tocca il soprannaturale.
Il libro ben scritto, con uno stile impeccabile e accattivante
ci porta a sondare diversi piani della realtà fino a sconfinare
nel surreale, nel magico, nell'inconsueto.
In questo libro il cibo diventa un mezzo potente per leggere
la realtà  e una via per esprimere se stessi. Solo l'amore lo
trasforma in un buon sapore.

giovedì 3 novembre 2011

L'uomo della birra



Umberto Pasqui ha scritto "L'uomo della birra",
pubblicato da CartaCanta editore.
In questo libro, Umberto narra la vita di un suo
antenato Gaetano Pasqui che a metà dell'Ottocento,
partendo da piccole piantine di luppolo selvatico,
cominciò a coltivarlo arrivando a creare la prima
luppolaia nostrana. In quel periodo il luppolo
s'importava dalla Germania e dall'America e
costava ben 15 lire al chilo.
La Fabbrica di birra fu avviata fin dagli anni Trenta
dell'Ottocento da un Gaetano neanche trentenne.
Inoltre Gaetano inventava e correggeva  strumenti
e aratri e in molti si rivolgevano a lui  per migliorare
il lavoro in campagna.
Nel libro si spiega come Gaetano aveva organizzato
il lavoro agricolo per coltivare al meglio il luppolo
che tra l'altro ha bisogno di molta acqua, quindi
meglio che l'appezzamento di terreno sia vicino
ad un fiume.
Non restano dati sul sistema  che Pasqui utilizzava
per produrre la birra. La sua ricetta rimarrà un segreto.
Sappiamo solo che la birra  di Gaetano risultava
piuttosto scura.
Gaetano fu coraggioso perchè, nonostante  tutti
credessero che il luppolo non potesse essere coltivato
in Italia, creò una luppolaia molto produttiva e proficua.
Il professor Francesco Luigi Botter di Bologna scriveva:
"L'analisi fatta del luppolo di Pasqui ha riscontrato la
stessa quantità di luppolina che si ottiene dal luppolo
germanico."
Peccato che la birra di Pasqui non sopravvivrà a
Gaetano, ma l'esperienza dell'agronomo forlivese
fu riportata su testi scientifici e accademici  dell'epoca
e diede impulso alle grandi aziende che tutt'ora sono
marchi conosciuti.
La coltivazione di luppolo non fu facile perchè nel 1855
la luppolaia si ammalò e la malattia infierì anche sulle
piante adulte nel 1856, ma Gaetano con grande tenacia
riuscì a dominarla nel 1857, anno in cui gli fu conferita
una medaglia d'onore a Forlì.
Gaetano Pasqui morì il 19 giugno 1879.

Libro interessantissimo, da non perdere!

Umberto Pasqui presenterà "L'uomo della birra"
sabato 26 Novembre 2011 alle ore 17.00 a Carpi
(MO) presso 33cl, Corso Fanti, 97/99.

Vi aspettiamo!

giovedì 27 ottobre 2011

Gli ingredienti segreti dell'amore


Ebbene lo ammetto ho un debole per i libri ambientati
a Parigi, una città così magica che ho visitato più volte
e dove non mi stancherò mai di recarmi.
Nicolas Barreau nel suo romanzo "Gli ingredienti
segreti dell'amore", edito da Feltrinelli, dosa bene
tutti gli elementi essenziali che portano all'amore.
Aurélie Bredin è la protagonista  che malauguratamente
viene abbandonata all'improvviso dal suo uomo con uno
straccio di biglietto. Una vigliaccata.
In preda alla disperazione Aurélie vaga per le strade di
Parigi e casualmente entra in una piccola libreria  e
s'imbatte  in un romanzo dal titolo "Il sorriso delle donne"
e scopre con sommo stupore che il libro accenna anche al
suo ristorante "Le temps des cerises" e a lei, descritta  con 
un bellissimo vestito verde.
Scatta in lei la curiosità, l'idea fissa  che questo libro la
salverà dal dolore. Così la protagonista s'impegnerà
al massimo per scovare e contattare l'autore inglese
e farsi spiegare queste coincidenze.
Aurélie incapperà nell'editor della casa editrice, André.
Non voglio anticipare nulla del vero intreccio della storia
perchè va letta, respirata, sospirata, sofferta.
Devo però anticiparvi che è presente un menu d'amour
con le ricette di Aurélie, assolutamente da provare
perchè anche la cucina fa parte della magia del libro.
Non perdetevi questa tenera e gustosa storia!
Aspetto i vostri commenti!

giovedì 6 ottobre 2011

Cucinare con erbe, fiori e bacche dell'Appennino.



Mi sono proprio lanciata con i libri di Katia Brentani,che
fanno tutti parte della collana "I quaderni del Loggione"
edito da Damster. E' la volta di " Cucinare con le erbe,
fiori e bacche dell'Appennino".Virtualmente l'autrice mi
ha accompagnato per la campagna, lungo le strade e i fossi
a raccogliere le più svariate e originali erbe, fiori e bacche.
Un viaggio che viene voglia di fare dal vero con una persona
esperta perchè, se sbagli pianta, c'è da stare male.
Il ritmo è scandito dalle stagioni e per ogni esemplare sono
assicurate squisite ricette. Il tutto è condito da curiostà storiche
e scientifiche e a conclusione un racconto a tema.
Che dire di più, La Brentani è abilissima nella ricerca e nel
raccontare le cose da non dimenticare.
Un esercizio della memoria che ci fa venire voglia di correre
per i campi con un cesto pieno di erbe magiche!
Da non perdere!

Katia Brentani presenterà questo libro sabato 29 Ottobre
alle ore 17.00 a Carpi (MO) presso 33cl, Corso Fanti, 97/99.
Vi aspettiamo!

mercoledì 5 ottobre 2011

Cuor di castagna


Ieri mi sono immersa nella lettura di "Cuor di castagna" di Katia Brentani
edito da Damster Edizioni. L'ho letto tutto d'un fiato e ho scoperto un mondo,
quello della castagna. Ho scoperto, per la verità, la differenza tra la castagna e i
marroni e il fatto che la castagna fosse il pane dei poveri soprattutto nelle zone
montane. Di fatto la castagna ha salvato milioni di persone dalla fame.
In questo libro  troviamo una miriade di ricette, tutte provate dall'autrice, trucchi,
metodi di conservazione, tradizioni e curiosità. Sono rimasta così sorpresa di
trovare tante ricette per l'antipasto, le zuppe, i primi, i secondi ed il dolce tutte a
base di castagne.
Un'altra sorpresa è stata la birra di castagne. La birra Beltaine è un prodotto
artigianale e ne esistono di diversi tipi : la Beltaine classica alle castagne, la
la Beltaine doppio malto con castagne affumicate e ginepro, la Weiss alle 
castagne e frumento e la InvernAle, una speciale di forte carattere.
Anche con queste birre possono essere realizzate squisite ricette.
Adesso sta arrivando il periodo delle castagne e dei marroni...sbizzarritevi
in cucina!

Katia Brentani presenterà questo libro sabato 29 Ottobre
alle ore 17.00 a Carpi (MO) presso 33cl, Corso Fanti, 97/99.
Vi aspettiamo!

mercoledì 28 settembre 2011

Bologna, la dolce.



Ho letto avidamente il libro di Katia Brentani:
Bologna, la dolce edito da Damster.
Ero curiosissima di conoscere i dolci tipici
e più antichi di Bologna. Pur avendo abitato
per diversi anni a Bologna, per frequentare
l'Università, non mi sono mai imbattuta nei dolci tipici.
Attraverso questo libro interessantissimo che ha
come sottotitolo "Curiosando sotto i portici fra
antichi sapori" troviamo i dolci suddivisi per mese,
perchè ogni dolce era ed è legato ad una ricorrenza
religiosa o ad eventi speciali.
Ad ogni mese, l'autrice aggiunge delle curiosità storiche
o popolari. I dolci svelati con ricette antiche o di famiglia ,
stanno a testimoniare che Bologna non è solo "la grassa",
ma anche" la dolce". Tutti i dolci sono vere guduriose
prelibatezze che mi cimenterò a preparare per portarmi a
casa un pò di Bologna, che amo tanto.
Da leggere e sperimentare!

Katia Brentani presenterà questo libro sabato 29 Ottobre
alle ore 17.00 a Carpi (MO) presso 33cl, Corso Fanti, 97/99.
Vi aspettiamo!

giovedì 1 settembre 2011

La Cucina dell'Osteria Volante


Davvero interessante il libro di Luisa Vassallo
"La Cucina dell'Osteria Volante "edito da 'Ancora.
Questo libro, sempre a tema culinario, è ricco di
gustose ricette e riprende i temi principali delle
più famose opere di Gilbert Keith Chesterton,
come" L'Osteria Volante". Chesterton nacque
a Londra nel 1874 ed era uno scrittore, polemista e
giornalista inglese.E' rimasto famoso per aver scritto
"I racconti di padre Brown", divenuti serie televisiva
in Italia, negli anni 70, con Renato Rascel e Arnoldo Foà.
"Patrick Dalroy, capitano irlandese è uno dei
protagonisti del romanzo" L'Osteria Volante"che
decide di combattere il moralismo dei probizionisti
benpensanti i quali volevano far chiudere tutte le
osterie d'Inghilterra. La "vecchia nave " diventa
grazie all'ex proprietario e a Patrick Dalroy
quindi un'osteria volante.
La legge impediva l'apertura delle osterie
a parte quelle con l'insegna lasciata dai poliziotti
e così i due decidono di trasportare l'insegna
portandosi appresso un barilotto di Rhum e
una forma di cacio e piantandola dove capita."
Il libro è costruito sul dialogo tra l'autrice e l'oste,
Gilbert e i suoi amici all'interno dell'Osteria.
Vengono così enucleati i temi più cari a Chesterton.
In tanti momenti impera il paradosso molto usato
da Chesterton per esprimere i suoi concetti.
A me ha colpito molto il Chesterton che parla
dell'importanza dell'umorismo e del fatto che le
persone non debbano mai prendersi troppo
sul serio e la frase più bella è "Il vero divertimento
è avere pochi mezzi, ma delle buone idee".
Per il resto il ricettario è ricco ed originale, molto british
ovviamente, ma c'è perfino una esotica e sfiziosissima
ricettina  per rosolare delle belle fettine di
coccodrillo del Nilo....cosa chiedere di più?


Voglio annunciarvi una novità:
da settembre organizzerò presentazioni di libri nella
mia città, Carpi e a Modena.
Inizierò proprio con l'organizzare le presentazioni de
"La Cucina dell'Osteria Volante"
Gli appuntamenti sono:
24 settembre 2011 presso 33 Cl , Corso Fanti , 97/99 Carpi (MO)
25 settembre 2011 presso Librintavola, via Saragozza,114 -Modena
Io e Luisa  vi aspettiamo numerosissimi!









lunedì 25 luglio 2011

I bellissimi in cucina


Essendo io  una cinefila sfegatata mi sono
letteralmente beata nel leggere il libro
di Emanuela Folliero "I bellissimi in cucina"
edito da Cairo editore. Si tratta di 220
ricette da oscar suddivise  in undici capitoli.
Per ogni film presentato, a volte, con la
locandina, sempre con  una scheda di
presentazione e la scena più rappresentativa,
si aggiunge una succulenta ricetta.
Per ogni ricetta è segnalato il grado di difficoltà
e io le ho lette tutte e pregustate.
Si passa dal "Soufflé di formaggio alla Audrey
Hepburn" di "Sabrina" alla "Crème Chantilly
e fragoline di bosco per il principe di Condé"
di "Vatel" alle "Quaglie  en  sarcophage alla moda
di Parigi" de" Il Pranzo di Babette". I film sono
tantissimi e di tutte le epoche e la tentazione
è quella di sperimentare tutte le ricette
per trovarsi all'improvviso protagonisti
di una pellicola e Star per una serata.
Emanuela Folliero, volto storico del cinema
Mediaset con i bellissimi di Rete 4 ci ha regalato
un libro suggestivo ed emozionante.
Indimenticabile!

lunedì 27 giugno 2011

E' pronto in tavola


E' un ottimo libro di ricette quello di Stefano Bicocchi,
in arte Vito. C'è la prefazione di Romano Prodi, che
malgrado diffidi della piccola dose di mortadella che
Vito mette nei tortellini, spera un giorno di gustare
le ricette di  Vito dal vivo. C'è una breve introduzione
dove Vito esplicita il suo amore per la cucina e per le
ricette di famiglia. Il padre, la mamma, la nonna, tutti
ottimi cuochi. Poi ci sono i ricordi d'infanzia, quando
le rotelle tagliapasta diventavano speroni, quelli della
adolescenza quando per l'istituto tecnico si preparavano
i disegni con bicchieri  e stampi di rame.
C'è la filosofia di vita del  "da sot o da brod" che
avrebbe senz'altro aiutato anche Amleto nel suo
dilemma.
La cucina per Vito è il centro della casa e della vita,
una stanza che non deve essere superlucidata e gelida
come nelle riviste patinate, ma vissuta e con la vetrina
della nonna. L'amore nasce e si fa in cucina e chi fosse
stato concepito in cucina sarà sicuramente nella vita
capace di tanto amore.

A fianco a ricette di famiglia, troviamo tante ricette
tradizionali rivisitate dall'autore.
Vito, se non fosse attore di cinema, televisione e teatro,
farebbe lo chef in qualche ristorante stellato.
Da non perdere!

venerdì 24 giugno 2011

La vincitrice del contest

Scusate il ritardo. Devo comunicare la vincitrice
del contest " Una ricetta per Foodbooks ".
Si tratta di Cannella del blog "Napoli Centrale
Torino Porta Nuova". La nostra Cannella ha proposto
una ricetta dei bigné per celebrare il libro "Estasi Culinarie"
di Muriel Burbery. Ecco a voi il link:
http://napolicentrale-torinoportanuova.blogspot.com/2011/04/nel-nome-del-padre-del-figlio-e-del.html
Cannella riceverà al più presto un libro in regalo.
Mi complimento con la vincitrice per
il suo talento culinario ed interpretativo!

mercoledì 22 giugno 2011

Un filo d'olio


Che bel viaggio nell'album dei ricordi è il libro
"Un filo d'olio"di Simonetta Agnello Hornby,
edito da Sellerio.
Il libro è scritto a  quattro mani con la sorella
Chiara. Simonetta scrive delle loro estati, da
bambine, nella contrada di Mosè nell' agrigentino
degli anni 50.
La contrada era di proprietà della loro madre,
Elena Giudice, moglie del Barone Agnello.
Lo scrivere questo libro nasce dalla voglia di
raccontare e raccogliere le preziose ricette di
nonna Maria. Nella prima parte del libro Simonetta
scrive in stile quasi aulico ed eterno, inframmezzato da
poche parole siciliane veraci e descrive un mondo
di adulti filtrato dagli occhi dei bambini.
Simonetta racconta la vita di campagna, i contadini,
le loro famiglie, le coltivazioni, gli animali, gli ospiti,
i parenti, ma soprattutto come era scandita la vita dei
bambini di Mosé. Il filo rosso però del libro è proprio
un filo d'olio, quanto basta per condire tutte le pietanze
in prevalenza vegetariane, ma gustose di Mosé(dove si
produceva ottimo olio ed in abbondanza). La
seconda parte del libro è scritto dalla cara sorella Chiara
che oggi ha trasformato Mosè in un agriturismo e descrive
abilmente tutte le preparazioni più tipiche di Mosé.
Il rapporto tra la loro madre Elena e la sorella Teresa
era idilliaco e lo è anche tra Simonetta e Chiara,
che continuano a trascorrere insieme le estati a Mosè.
Questo libro ci trasporta in un tempo e un luogo dorati
dove tutto è scoperta e curiosità.
Ci mostra anche uno spaccato della Sicilia di allora
e grazie alla memoria ci permette di rivivere quei pranzi
e quelle cene che, essendo fatte di cose semplici, si  
confermavano genuine, autentiche ed eterne.
Simonetta Agnello Hornby ci ha regalato un opera di grande
pregio, unica ed intensa.
Da leggere assolutamente.

mercoledì 8 giugno 2011

I frutti dimenticati

Cristiano Cavina nel suo libro "I frutti dimenticati"
edito da Marcos y Marcos raggiunge uno stato di
grazia. Cavina vive a Casola Valsenio, il paese dei frutti
dimenticati dove si coltivano mele da rosa, pere volpine,
nespole, sorbe, giuggiole, corniole e azzerruole.
Ogni anno, a Casola, ad ottobre si svolge la festa dei frutti
dimenticati. Questo è lo spunto per raccontare una vita,
quella dello scrittore stesso e di tutte le persone che
ha amato. A partire dalla nonna Cristina, nonno Gianì,
ovviamente sua  madre nonchè Suor Luca Maria con i
suoi fiori di Bach e per poi raccontare il vuoto di un padre
che non c'è mai stato.
Un vuoto riempito dalla fantasia, dalla lettura dei libri.
In un momento delicato della sua vita, quando sta
diventando padre, lo scrittore trova un padre mai
conosciuto.
Tutto sembra vacillare, anche il rapporto con
la propria donna.
Cristiano racconta di sè, di ciò che prova, e si sente
condannato a ripetere gli stessi errori di un padre che
ha lasciato un vuoto tremendo.
Il padre è il frutto dimenticato, del quale si vorrebbe
fare a meno, ma non si può.
Perchè a Casola Valsenio si coltivano i frutti dimenticati?
Perchè è necessario, altrimenti nessuno lo farebbe.
Il libro è un intreccio di storie passate e presenti.
Solo dopo aver conosciuto il suo frutto dimenticato
cioè suo padre, Cristiano si sente finalmente in grado
di essere padre, a sua volta e scopre che il figlio
è il suo faro e seguirà stavolta la rotta opposta a
suo padre. Come scrive Massimo Cirri nella prefazione,
"Samo un pò tutti dei frutti dimenticati. Ci salva qualcuno
che sa scrivere di sè e di noi. Intrecciando storia e memoria
come la strada sul fiume. Ci salvano quelli che sanno
fare i ponti. Come Cristiano Cavina."

lunedì 30 maggio 2011

Il mistero del menu francese

Forse perchè sto organizzando un viaggio in Francia
nella regione dello Champagne per agosto, ma
ho trovato il titolo di questo libro molto accattivante:
"Il mistero del menu francese"di H.C.Bailey edito
da  Polillo Editore -collana I bassotti.
Henry Christopher Bailey morto nel 1961 creò
il personaggio di Reggie Fortune, l'investigatore
più noto in  Inghilterra dopo il 1920. Si tratta
di un investigatore, medico e consulente di patologia
legale di Scotland Yard. Reggie Fortune il detective
di questo poliziesco è anche un raffinatissimo gourmet.
In questo libro Mr Fortune deve far luce sulla sparizione
di un pittore. All'apperenza non vi sono indizi, ma
Mr Fortune trova in casa del pittore un menu francese
con un elenco di portate deliziose.
Sul retro del menu ci sono degli schizzi di  un viso
di un uomo quasi mefistofelico.
Così partono le ricerche e le ipotesi e, come sempre,
Mr Fortune riesce a districarsi  in una fitta matassa
di indizi e trova la verità.
E' molto divertente a mio avviso mescolare il noir con
la cucina.
Non a caso ultimamente vanno molto di moda le cene
con delitto. Sono rappresentazioni teatrali con  delitto
e, oltre alla cena, i commensali vengono coinvolti
nelle indagini.
Non vi ho mai partecipato, ma non disdegno di farlo
in futuro.
Buona lettura e buona gustosa indagine a tutti voi!

lunedì 23 maggio 2011

Facecook

E' allegro il libro di Fabio Fumo
"FaceCook"di Liguori Editore.
Si tratta di un ricettario sfizioso
accompagnato da storielle,
racconti e vignette. All'interno
del libro c'è anche un racconto
noir di Diana Lama legato alla
sorte natalizia del capitone.
C' è la pagina legata alla ricetta
gamberi al cocco strapiena di
errori di grammatica, c'è l'orata
2.0 che è tutta computerizzata,
l'impepata  di cozze accompagnata
da uno stravolto "Infinito"di
Leopardi, c'è l'arista di maiale
sadomaso alla Luigi, il tokany alla
maggiorana, il piatto ungherese
che ti porta direttamente
in commissariato.
In tutto le ricette sono sessantanove
per altrettanti personaggi che creano
situazioni e dinamiche alquanto
strambe, vere o verosimili.
Con "Facecook" s' impara
a cucinare, a sorridere e a ridere.

lunedì 9 maggio 2011

Garam Masala

Davvero bello il libro di Bulbul Sharma
dal titolo"Garam Masala" edito da
ObarraO.
Il Garam Masala è un composto di varie
spezie indiane. Questa varietà di spezie
conferisce al Garam Masala vari profumi
e varie sfacettatture di gusto e di aroma.
Questo libro è come il Garam Masala.
Questa raccolta di racconti  apre la
porta ad un India variegata, che fa i conti
con la modernità che si mescola con le
tradizioni. Un gruppo di donne sta
preparando il banchetto per la
commemorazione di un morto.
Si ritrovano con montagne di verdure
da pulire, tagliare, cucinare.
Ognuna con il coltello in mano e senza
interromprre il lavoro, racconta una storia.
Questi racconti sono intensi ed avvincenti.
Ad esempio: una suocera vuole ammansire
una nuora troppo fiera e orgogliosa,
una madre vuole riconquistare l'affetto
di un figlio che vive in America, una rivale
in amore propina dolci alla moglie del
suo amato per allontanarla da lui,
due zie morte dall'aldilà fanno arrivare
al nipote un bel figlio maschio dopo le
sue costanti preghiere, la moglie che a
forza di fare il suo dovere diventa
pericolosa per la vita del marito.
Questi sono solo alcuni degli ingredienti
del libro.
In questi racconti si mescolano i sentimenti,
i sapori e gli odori, si tratta di storie piene
di pathos e anche di un pò di thanatos,
insomma una passione nel vivere anche
la quotidianità che caratterizza un grande
paese come l'India. Un paese che pur essendo
carico di regole e tradizioni deve
scontrarsi con la modernità che avanza
soprattutto nelle nuove generazioni che mal
digeriscono le imposizioni dei parenti.
Si coglie la voglia dell'autrice di evedenziare
le piccole grandi trasformazioni di un
paese ancora in divenire.
Da leggere e gustare!

mercoledì 4 maggio 2011

Il croccante e i pinoli

Ho letto avidamente " Il croccante e i pinoli " di
Antonella Ottai  edito da Sellerio. Una figlia va
via di casa per crearsi una nuova famiglia e chiede
alla madre qualche ricetta di famiglia. Di qui nasce
il libro che è un viaggio nella memoria, nelle origini.
L'io narrante parla del padre Ungherese che mai
si è sentito italiano e della  madre di origini abruzzesi
che è sempre stata affetta da depressione.
L'autrice chiama in causa anche i piatti della nonna,
nata a Costantinopoli  e di zia Rosa, ungherese.
Ogni capitolo è intitolato col nome di una ricetta
ed è lo spunto per raccontare una vita intera.
La ricetta del croccante e i pinoli é l'inizio della
storia che corrisponde all'età del fuoco dove
gli elementi si modificano.
Prima del fuoco la protagonista, bimba piccina,
si divertiva a mescolare gli alimenti con acqua
e terra.Tutto avveniva in clandestinità.
Il croccante e i pinoli rappresenta davvero l'incipit
di una vita. Iniziano le dinamiche con una madre che
sorveglia la figlia a cui è stata aperta la porta della cucina.
E' una  vita che urge di  essere raccontata e spiegata
ad una figlia che non solo cucinerà i piatti di famiglia,
ma capirà meglio le sue origini e se stessa.
Le ricette non sono semplicemente spiegate,
sono raccontate ed ogni parola ha la sua
importanza.
Aggiungo che il libro è scritto con uno stile altissimo,
è un'opera mirabile.

lunedì 18 aprile 2011

Il club delle ricette segrete


E' stato un vero e autentico piacere leggere il
romanzo  di Andrea Israel e Nancy Garfinkel
dal titolo "Il club delle ricette segrete", edito da
Garzanti. Il libro è quasi totalmente un epistolario
tra due amiche, Lilly e Val, che ad ogni lettera
accludono una ricetta perché hanno fondato
"Il club delle ricette segrete".
E' un libro che narra le vicissitudini di queste
amiche e analizza tutte le sfacettature dell'amicizia,
in genere.
Lilly e Val sono diametralmente opposte.
La prima è estroversa e sicura di sé, la seconda è
timida, studiosa e intelligente.
Nonostante tutto  le unisce un'amicizia profonda
che, ad un certo punto del libro, si spezzerà
per malintesi e incomprensioni.
Il libro riserva anche un colpo di scena e ci svela
un segreto, tenuto nascosto per anni.
Questa amicizia inizia da giovanissime e si sviluppa
nel tempo, mostrandoci tutte le trasformazioni delle
protagoniste.
Il filo conduttore è la cucina e ogni pietanza
rispecchia uno stato d'animo o un avvenimento.
Come dimenticare Lasagne "Pene d'amore"o
baci al Caramello e mandorle "primo bacio",
Torta ai mirtilli "scaccia la malinconia", Hamburger
"un posticino tutto mio" etc...
Verso la fine si saprà se le due, ormai donne adulte,
decideranno di ricucire l'amicizia o di andare
ognuna per la propria strada.
Questo romanzo è ben riuscito, perchè rispecchia
la realtà, mostra le debolezze e la vulnerabilità
delle persone, palesa le imperfezioni dell'animo
umano.
E ' un libro sul perdono, soprattutto di noi stessi,
ma anche dei propri genitori e delle persone
a noi più care.
Non si può perdonare tutti, ma quando l'amore
supera il rancore sappiamo che possiamo salvare
un rapporto.
Il cibo con la sua magia, fa ritrovare l'equilibrio,
e l'amore sovrasta ogni cosa.
Il cibo, mai come in questo libro, è amore, amicizia
e forza.
Buona lettura e buon appetito!

lunedì 4 aprile 2011

Una ricetta per foodbooks

Ho deciso di lanciare il mio primo contest.
Il titolo è" Una ricetta per foodbooks" perchè
per partecipare dovrete scegliere un libro da me
recensito, fino ad ora, leggerlo e ideare una ricetta
adatta corredata di foto.
Potrete inviare il materiale completo di recapiti
al mio indirizzo elettronico montisara71@tin.it
Esaminerò il materiale e premierò la ricetta più
suggestiva. Il premio è ovviamente un libro, nuovo,
a sorpresa, non ancora recensito da me. Il vincitore
vedrà pubblicata la sua ricetta sul blog Foodbooks.
Per chi partecipa, avendo un blog, dovrebbe
inserire, sul suo blog,  il mio banner che trovate
in fondo alla pagina.
La scadenza del contest è il 30 maggio 2011.
Al vincitore verrà recapitato il libro a mezzo
raccomandata. I recapiti e i dati personali
non verranno divulgati. Spero parteciperete
numerosi, così la gara sarà più divertente!
A presto e buona fortuna!

venerdì 1 aprile 2011

Il gambero nero

Sono rimasta particolarmente colpita dal nobile lavoro
svolto dallo scrittore Michele Marziani e dal fotografo
Davide Dutto nel volume "Il gambero nero"- Ricette
dal carcere, edito da Cibele (http://www.cibele.it/).
I due si sono recati, quasi ogni giorno, per un anno in
un carcere di Fossano, in provincia di Cuneo, per vivere
il rapporto che i detenuti hanno con il cibo.
Ne viene fuori un lavoro di grande umanità dove
i detenuti vengono immortalati nei loro momenti
più quotidiani e soprattutto, verso sera, quando possono
prepararsi la cena, in cella, con mezzi di fortuna e tanta,
ma tanta adattabilità e ingegno.
Il cibo diventa così momento di aggregazione e
condivisione, passatempo, ma soprattutto un momento
quasi proustiano della memoria dove si ricordano
gli affetti, la propria terra e i momenti felici.
Preparare le pietanze, con tempi lunghissimi  tiene
occupati la mente e il corpo e dona speranza e
voglia di vivere.
L'introduzione di Michele Marziani ci fa conoscere
meglio e più da vicino i detenuti, la loro dignità
nell'affrontare una prova molto dura.
Le foto di Davide Dutto sono tutte in bianco e nero,
d'impatto e veicolo di forti emozioni e di empatia.
Alla fine del libro ci sono tutte le ricette dei detenuti
che sono gustosissime e da provare per renderli
orgogliosi.
Vi consiglio questo libro per la forza che trasmette,
per la voglia di vivere che trasuda e perchè ci aiuta a
non dare mai niente per scontato, soprattutto la libertà
che Dutto fotografa con gli occhi dei detenuti ed
è rappresentata dal volo di uno stormo di uccelli.

martedì 29 marzo 2011

Il libro dell'assenzio

Davvero interessante "Il libro dell'assenzio"di Phil Baker edito
da Voland. Si tratta di un saggio, di un escursus storico-culturale
di una bevanda che non è solo un liquore pericoloso, denominato
" la fata verde", ma è simbolo ed espressione di un'epoca.
Parliamo della Francia de fin de siècle, in piena Belle Epoque.
Gli intellettuali si incontravano nei Caffé per discorrere di arte e
poesia e bevevano "la fata verde" che svelava loro un paradiso
artificiale e causava qualcosa di più di una semplice ubriachezza.
L'assenzio portava all' autodistruzione e tutto ciò contrastava con
i tempi radiosi della Belle Epoque.
L'assenzio oltre che una moda era considerato una musa ispiratrice,
ma per lo più simboleggiava quella malinconia tipica dei periodi
di fine secolo. L'assenzio veniva consumato con un rito:
serviva un bicchiere adatto, un cucchiaino forato, una zolletta di
zucchero, assenzio e acqua.
Veniva versato il liquido verde nel bicchiere sul quale
veniva poggiato il cucchiaino con sopra una zolletta di zucchero
imbevuta di alcool che veniva fatta caramellare con una fiamma,
il caramello colava nell'assenzio e poi a gocce e da molto in alto
veniva versata l'acqua che faceva diventare torbido il verde
tipico del liquore. Lo zucchero veniva usato perchè l'assenzio
era molto amaro. Questo preparato veniva largamente consumato
anche dalle donne. Quando però in Francia divenne la bevanda
preferita dalla classe operaia, venne vietato, sicuramente per
salvaguardare la forza lavoro e la vita delle famiglie.
Grandi consumatori di assenzio erano ad esempio Rimbaud,
Wilde,Van Gogh, Toulouse-Lautrec, Hemingway e Picasso,
oltre a tanti altri.
La maggior parte di questi consumatori impazziva e moriva
giovane perchè l'assenzio non era un semplice liquore,
era un veleno.
E' stato bandito in tanti paesi europei tranne l'Inghilterra,
la Spagna e i paesi dell'Est che ancora lo producono,
ma in forma più leggera e meno dannosa.
Questo libro è interessantissimo e denso di informazioni utili e
ha soddisfatto la mia immensa curiosità sull'argomento.
Riguardo all'assenzio, ero curiosa di assaggiarlo, ma dopo
aver letto tutti i disturbi che causa, ho deciso di starne
lontana.
Anche voi, lasciate che resti mito e letteratura.

lunedì 21 marzo 2011

Stelle di Provenza

Che bel romanzo d'amore è "Stelle di Provenza",
scritto da Simonetta Greggio ed edito da Corbaccio!
Il protagonista è Gaspard, un famoso cuoco parigino,
sposato e spaventosamente ricco. Un giorno ritornando
a casa senza preavviso scopre il tradimento della moglie.
Sconvolto parte verso il sud della Francia, in Provenza,
dove ritrova un lavoro e si innamora di una bellissima
giovane donna. Gaspard continua a fare ciò che sa fare
meglio: cucinare. Il libro è ricco di ricette, addirittura
ideate ed illustrate da Manuel Laguens. In copertina invece
troviamo il quadro di Vincent Van Gogh "Terrazza del caffè
sulla piazza del Forum ad Arles, di notte". Io adoro tutta la
Francia, ma la Provenza mi è rimasta nel cuore e l'ho visitata
quasi tutta. Leggere le pagine di questo romanzo è stato come
ripercorrere un dolce viaggio che profuma intensamente
di lavanda, dove cantano le cicale, dove la gente è cordiale
e la cucina ottima. Non vedo l'ora di tornare in Provenza
e respirare quell'aria speciale. Io vi consiglio questo bel libro,
sarà un bellissimo viaggio....buona lettura!

lunedì 14 marzo 2011

Maiali si nasce, salami si diventa

Già la copertina intenerisce con quella bella maialina
rosa, tutta pulita e agghindata con un collarino rosa
provvisto di farfalla, fotografata da Oliviero Toscani.
Sto parlando della copertina di" Maiali si nasce, salami
si diventa" di Gabriele Cremonini e Giovanni Tamburini
edito da Pendragon. Il libro è davvero divertente e utile,
perchè racconta tanti aneddoti storici sul maiale, sul suo
utilizzo in cucina fin dai tempi antichi. Si aggiungono
proverbi, vecchi detti, massime e vecchie usanze.
Gli autori  si soffermano sulle proprietà curatrici
del maiale, tratte da un interessante libro conservato
presso  la Biblioteca Nazionale di Firenze e databile
tra il 1670 e i primi del 1700.
Poi c'è un bel capitolo con succulente ricette da
riproporre in famiglia. C'è un dizionario suino
con tutti i tecnicismi e i prodotti più tipici d'Italia.
Infine due bei racconti.
Ma la parte su cui mi voglio soffermare è quella
dedicata al cinema. Gli autori hanno fornito un elenco
particolareggiato di tutti i film legati al maiale. Si tratta
di una vera chicca, un capitolo denso di informazioni
che ci fanno sorridere e divertire e venire voglia di
rivedere tutti questi vecchi film.
C'è voluta una grande abilità da parte degli autori a
rendere così interessante dall'inizio alla fine un libro
che racconta tutto sul maiale. Io ricordo quando, da piccola,
i miei mi portavano dai miei nonni perchè era stato
ammazzato il maiale e ricordo che era una grande
festa in famiglia dove si mangiavano vere prelibatezze.
Mi ricordo che ci litigavamo i ciccioli appena fatti, ancora
tiepidi che profumavano di alloro. Questo libro mi ha
risvegliato bellissimi ricordi d'infanzia, sapori, profumi
e devo dire un certo sano appetito...ma i ciccioli che faceva
mio nonno non si trovano più.....

venerdì 4 marzo 2011

L'identità italiana in cucina

Si avvicina l'anniversario dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Niente di meglio che affidarsi alle magistrali parole di
Massimo Montanari che nel suo "L'identità italiana in cucina ",
edito da Laterza, fa un escursus  sulle abitudini
alimentari del nostro paese e dell'Europa  partendo dal
periodo medievale. In Europa diverse popolazioni si
scontrarono formando nuovi modelli alimentari. L'Italia
medievale era sia formata da comunità rurali sia da  comunità
cittadine. Le città erano collegate da una rete. Lo scambio
e lo smercio di prodotti  permettevano la comunicazione
culturale. Bologna detta la grassa, aveva questa connotazione
positiva perchè avendo università, studenti e professori
era una città in movimento che aveva già una sua identità
gastronomica. Possiamo studiare l'identità culinaria
grazie ai ricettari che a cominciare dal XIV secolo
diventano importanti testimonianze come  il Liber de Coquina
testo elaborato alla corte Angioina di Napoli e un altro di
matrice toscana.
In questi ricettari si comincia a delineare il ruolo della pasta
e i  suoi vari formati dislocati in diverse zone d'Italia.
La torta e la pasta sono già un genere.
C'é un interscambio tra cultura popolare e cultura d'elite.
Anche le verdure destinate ai contadini cominciano
a far parte dei menu  aristocratici.
Montanari continua con esempi storici per ribadire un
importante concetto che "le identità alimentari  non sono
inscritte nei geni di un popolo  ma si creano storicamente
attraverso la comunicazione e lo scambio fra uomini".
Un passo importante è  "la ricerca delle proprie radici
finisce sempre per essere la scoperta dell'altro che è in noi".
Montanari parla anche dell'Artusi che in qualche modo
nel 1891  cercò di unificare l'Italia dal punto di vista culinario
con un opera"La scienza in cucina e l'arte di mangiare bene"
dove di fatto proponeva come piatti nazionali dei piatti
regionali e una cucina leggera e rassicurante per la
borghesia.
Insomma fino ai giorni d'oggi ci sono stati tanti tentativi
di trovare un modello unitario e codificato in regole precise.
Di fatto dice Montanari "tale modello non esiste"ma se
pensiamo a tutte le ricette regionali sappiamo che uno
scambio di saperi e informazioni, usi e costumi
rende il Bel Paese depositario di uno stile già conosciuto
fin dal medioevo.
Tutto ciò che è condiviso dal popolo diventa italiano
perfino il pomodoro e il peperoncino che vengono dalle
Americhe.
In pratica la ricchezza dell'identità Italiana in cucina
sta nella varietà, e nella conoscenza di questa molteplicità
di sapori che grazie alla condivisione e alla conoscenza
ci fa tutti italiani, soprattutto in cucina!

venerdì 25 febbraio 2011

Il tartufo e la polvere

Per cambiare un pò genere, ho pensato di proporvi un noir.
Si tratta di "Il tartufo e la polvere" di Stefano Quaglia edito da
Marcos y Marcos. La storia inizia con un morto sulla scalinata
del Duomo di Milano. La vittima è Bosko Sadik, un macedone
morto soffocato da un tartufo.Viene subito chiamato l'ispettore
Arnaboldi che, come ogni ispettore che si rispetti, è un lupo
solitario che tira avanti, come può.
Il fattore tartufo fa in modo che Arnaboldi debba continuare
le sue ricerche nelle Langhe dove il macedone aveva casa.
Qui regna il profumo del tartufo anche se Arnaboldi
la chiama "puzza".
L'indagine diviene per l'autore così il pretesto per raccontare
le origini del tartufo, le antiche preparazioni, gli eventi mondani,
le aste. Il nostro Arnaboldi è sempre a pranzo e a cena al
ristorante ed è pure ingrassato di due chili.
Si è invaghito della fidanzata del Maresciallo Lovisolo
e ogni tanto fa rapporto alla collega Milesi che è rimasta
a Milano.
L'ispettore si  è immerso completamente negli usi e costumi
delle Langhe che non sono sempre rimaste intatte, ma ospitano
qua e là locali giapponesi che fanno fiorire la prostituzione.
Nel frattempo il giallo si infittisce tra lo smercio di tartufi
dell'est spacciati per tartufi bianchi d'Alba, furto di cani
da tartufo, sparizioni di cercatori.
Insomma il tartufo crea traffici clandestini peggio della
cocaina. Il mistero viene risolto e Arnaboldi dovrà a
malincuore tornare a Milano.
Questo giallo è scritto in maniera spiritosa, abile, da un
autore che non si prende troppo sul serio e che vuole
prendere un pò in giro il grande business del tartufo.
E' un' ottima lettura, ve la consiglio!

martedì 8 febbraio 2011

Come sedurlo a tavola


Sì avvicina S.Valentino e c'è dunque un romantico
fermento per festeggiare al meglio questa importante
data per tutti gli innamorati.
Questa settimana, ho scelto il libro di Francesca
Romana Mezzadri dal titolo " Come sedurlo a
tavola "edito da Morellini Editore.
Questo libro, molto simpatico ed ironico, individua
il profilo di dodici tipi di uomini, potenziali oggetto
del desiderio e ci convince, che con un menu
attentamente studiato e calibrato dall'autrice, la
"preda" sarà nostra.
Per ogni tipo di uomo ci sono due menu, quello
invernale adatto a San Valentino e quello estivo.
Veniamo ai tipi di uomo indicati: c'è il neo yuppie,
l'eterno radical chic, il manager rampante,
il semplice impiegato, il vegetariano a oltranza,
il carnivoro godereccio, il raffinato gourmet,
il mangia come parla, lo straniero naturalizzato,
il viaggiatore cittadino del mondo, lo sportivo
estremo, il sedentario sul divano.
Per tutti questi profili oltre al menu ci sono consigli
su come trattarli dal punto di vista psicologico-
comportamentale e perfino su come vestirsi.
Io ho trovato questo libro giocoso e divertente
e molto godibile. D'altronde la seduzione non è
altro che un gioco raffinato e sottile che si utilizza
per conquistare una nuova "preda"o per mantenere
vivo un rapporto. L'autrice ha una certezza,
cioè che l'uomo, come dicevano le nonne,
si prende per la gola.
Vi consiglio di leggerlo e di metterlo in pratica.
Sarà senz'altro divertente!
Anch'io tra i vari profili  ho trovato quello che
corrisponde al mio compagno ......
Buona lettura e Buon San Valentino!

martedì 1 febbraio 2011

Mai fidarsi del cuoco


Il romanzo "Mai fidarsi del cuoco" di Katie Fforde
edito da Polillo Editore ha per protagonista Penny,
giardiniera e ortolana  che ha raggiunto un suo
equilibrio dopo il naufragio del  matrimonio con
Lucas. Ad aiutarla a risollevarsi è stata l'amorevole
Kitty, con cui non ha un legame di sangue, ma un
legame di grande affetto.
Dopo dieci anni, Lucas riappare come chef
in un non lontano ristorante che Penny
rifornisce di freschissimi prodotti dell'orto.
Penny è cresciuta, è più forte e i battibecchi con
l'ex marito sono a dir poco esilaranti.
Il romanzo è colmo di ironia e sarcasmo, intelligente,
e ben scritto.
Certo si fa più drammatico con la malattia di Kitty
che rimette tutto in discussione, soprattutto l'equilibrio
faticosamente conquistato da Penny durante tutti
quegli anni. Per noi appassionati di cucina e letteratura,
è divertente però entrare in cucina, osservare lo chef,
i suoi aiutanti e seguire le descrizioni dei piatti.
Addirittura c'è una zuffa memorabile in cucina,
roba da accoltellamenti. Insomma in questo libro si ride
e si piange, si ama e si odia, come nella vita del resto.
Allora, mai fidarsi del cuoco? Chissà...........
Scopritelo leggendolo!

martedì 25 gennaio 2011

Gastronovelle


E' spassoso il libro "Gastronovelle" di Giorgio
Pazzini edito da Pazzini Editore. Si tratta di
diciotto novelle ambientate in Romagna,
nella zona di Rimini. Le novelle sono divertenti
e spesso è presente qualche frase in dialetto
che io capisco, anche senza traduzione,
essendo io romagnola d'origine(Cervia).
Il fine del libro è raccontare una ricetta attraverso
una novella, per sfuggire quindi alle ricette
freddamente descritte in modo tradizionale.
Molto divertente è la novella in cui si
riscoprono le cotiche, o quella dove un paese
intero è impegnato a preparare il brodetto
di pesce per un Duca francese in visita,
o quella dello scambio di persona o quella
del coniglio che in prima persona racconta
della sua fine in padella o la descrizione
affascinante della vita di un formaggio di fossa,
o come va maneggiata e cotta l'ortica,
la vita e la morte di due funghetti innamorati
o la scappatella della Luisa o gli effetti collaterali
del tiramisu e tante altre. La formula del racconto
a me piace moltissimo perchè è un tipo di lettura
rilassante che non impegna a fondo come un
romanzo, ma ha un effetto gratificante immediato.
Consiglio questo libro perchè è genuino, verace
e molto divertente e sottolinea come il cucinare
e il mangiare siano attività allegre che esaltano
la voglia di vivere e lo stare con gli altri.
Traspare inoltre in questo libro l'animo
estremamente gioviale e spontaneo dei
romagnoli, che è sorprendente e contagioso!
Buona lettura e buon appetito!

giovedì 20 gennaio 2011

Racconti in forma


Il libro "Racconti in forma" di autori vari ed
edito da Damster è una raccolta di avvincenti
racconti con un filo conduttore: il Parmigiano-
Reggiano. C'è il racconto molto divertente dove
questo nobile e saporito formaggio viene
voracemente mangiato, apposta per
procreare o quello in cui il formaggio è galeotto
e fa nascere un nuovo amore. C'e' il racconto
noir dove il critico gastronomico viene ucciso
al banchetto di un matrimonio, mangiando
un antipasto avvelenato a base di Parmigiano-
Reggiano e salsa guacamole. Ci sono racconti
i cui protagonisti sono simpatici topini o
i racconti dove è protagonista o viene
menzionato "Giovanni Boccaccio che nel
suo Decameron, nella terza novella dell'
Ottava Giornata, descrisse il paese
di Bengodi e allo stesso tempo, tramandò
una vera e propria ricetta gastronomica,
grazie alla quale ebbe inizio la storia letteraria
del Parmigiano-Reggiano".
Il Parmigiano Reggiano è sempre il primo attore
anche nella storia dove i tedeschi di  Hitler
si scontrano con gli alleati, o la storia 
dove il parmigiano sconfigge pure
il diavolo o è usato per il  narcotraffico
o diventa collante per un'amicizia che
durerà tutta una vita. Questi solo alcuni
assaggi.
Questa è stata una lettura appassionante,
dove tutti i sentimenti e tutte le
passioni vengono fotografate
insieme ad uno dei cibi più famosi
del mondo.
Io adoro il Parmigiano-Reggiano e quando
lo mangio sento che accresce la mia energia
e lo mangio a cuor leggero perchè è anche
dietetico....
Quello della Damster è stato un esperimento
molto ben riuscito e seguirò senz'altro
gli sviluppi della  gustosa collana Degustibus.
Buona lettura e buon Parmigiano-Reggiano a
tutti voi!

giovedì 13 gennaio 2011

Il gelato estemporaneo

Nel mio libro" Ricette futuriste"ho delineato
una continuità tra l'invito alla chimica di
Marinetti, nella cucina futurista, e la cucina
molecolare.
"Il gelato estemporaneo e altre invenzioni della
cucina molecolare"di Davide Cassi ed Ettore
Bocchia (edito da Sperling & Kupfer)
è il  frutto dell'elaborazione di un manifesto
di questa nuova cucina spettacolo
che si basa sui principi della fisica e studia
le reazioni che avvengono negli alimenti,
durante la loro preparazione.
Qui si parla di cucina molecolare italiana
che si differenzia da quella internazionale
perchè più legata alla salute e alla tradizione.
Nel libro, interessantissimo e molto chiaro
si spiega come creare tante ricette non
necessariamente difficili, e piuttosto
appetitose.
Si passa dalla cagliata d'uovo ottenuta con
alcool etilico a 95 °, alle salse e alla pasta
alla lecitina di soia. Si riparte dai gel e
cialde di amidi, e si arriva alle cotture in
zuccheri fusi e al gelato estemporaneo
creato grazie all'azoto liquido.
Il libro è ricco di ricette che si possono
realizzare anche a casa e non solo in un
laboratorio di fisica. Questa cucina è
adatta per le diete, per i celiaci e per chi
è curioso e vuole fare nuove esperienze.
Le denunce che sono avvenute in tv
riguardanti la cucina molecolare
coinvolgono altri cuochi stranieri
accusati di usare agenti chimici
considerati pericolosi.
Davide Cassi ed Ettore Bocchia invece
salvaguardano la nostra salute e sono
quindi lontani da qualsiasi accusa.
Vi consiglio questo libro e se qualcuno
dovesse cimentarsi in qualche ricetta
molecolare mi faccia sapere!