lunedì 8 marzo 2010

L'ultimo chef cinese


Leggere "L'ultimo chef cinese "di Nicole Mones(ed.Neri Pozza)
è come fare un viaggio, un bellissimo viaggio in Cina scoprendone
la cultura, le tradizioni e la cucina.
Come pretesto per raccontare il frutto di anni e anni di studi sulla
cultura cinese, la Mones intesse la trama di un romanzo, la cui
protagonista è Maggie, critica gastronomica americana.
Maggie, da quando ha perso il marito Matt in un
incidente, vive in barca in uno stato di perenne precarietà.
Un giorno il collaboratore del marito le comunica che,
a Pechino, una donna cinese sostiene che Matt è il
padre della sua bambina. Maggie è in preda al panico e
le crolla il mondo addosso.
Contemporaneamente la rivista per cui lavora le propone di andare
a Pechino per intervistare un famoso giovane cuoco, Sam Lliang.
Ormai è imperativo per Maggie recarsi a Pechino e affrontare problemi
e paure.Non posso svelarvi tutta la trama, ma almeno anticiparvi,
che c'è posto anche per una storia d'amore.
Io ho trovato questo libro bellissimo, ogni capitolo è preceduto da uno
stralcio del testo antico (ma inventato),"L'ultimo chef cinese".
In ogni riga sembra di apprendere perle di saggezza, si sprofonda
in un atmosfera densa di simboli e di significati  e la cucina è
descritta con grande maestria. Le parole e i gesti di Sam
Lliang sembrano discendere direttamente dagli imperatori, da
una civiltà antica, quasi scomparsa e tramandata da pochi.
Sam Lliang, mentre con gesti veloci ma precisi
prepara il grande banchetto, spiega le caratteristiche
principali della cucina cinese che nulla hanno a
che fare con i piatti cinesi che si consumano in Europa e in
America.La cucina cinese ha precisi canoni di sapore e consistenza,
è caratterizzata dall'articificio, dall'illusione, dalla teatralità,
infatti molti piatti arrivano in tavola sembrando una cosa invece
sono un' altra. Altro aspetto è quello curativo:
si usa  il cibo per tenersi in salute, ogni pietanza ha una
finalità medicinale, ogni ingrediente ha certe proprietà -caldo,
freddo, asciutto, bagnato, agro, piccante, amaro, dolce etc..
Molti squilibri sono causati da uno sbilanciamento di
queste proprietà. L'ultima caratteristica, ma la più più importante
di tutte è  la comunità, perchè ogni pasto consumato in Cina
è un momento di condivisione. Penso che concluderò
questo post con l'inizio del libro."Gli allievi mi chiedono:
Come si raggiungono le vette dell'arte culinaria?
Con gli ingredienti più freschi, i sapori più ricchi?
Con i piatti rustici o quelli raffinati?Con niente del genere.
La vetta non si raggiunge  mangiando, nè cucinando, ma
solo offrendo e condividendo il cibo.
Le pietanze migliori non dovrebbero mai essere
consumate in solitudine.Che piacere può provare un uomo
nel cucinare, se poi non invita i suoi amici più cari
e non conta i giorni che mancano al banchetto
e non compone una poesia  che accompagni la lettera di invito?"

1 commento:

  1. piaciuto moltissimo anche a me...al punto tale che non voglio finire di leggerlo....

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